giovedì 30 dicembre 2010

Donne e altre cose assurdamente complicate - Prima Parte

25 dicembre 2025
Ricordo ancora quel Natale di 15 anni fa.
Non ricordo con esattezza tutto ciò che ricevetti quell'anno - non perchè fosse una quantità esorbitante! - ma un regalo sì, lo tengo ancora ben in mente. Me lo regalò mia madre, pacco rosso e rettangolare, fiocco dorato: che cosa poteva essere, se non un libro? E infatti... Erica Jong, Paura di Volare.
Mia mamma mi raccontò la trama in poche parole e ricordo che mi face l'impressione di essere un libro drammatico, per stupide varie ragioni (la copertina scura con l'immagine di un volto sfocato, la descrizione breve di mia madre...) Ma mi dovetti ricredere quando lessi il titolo del primo capitolo (non so se avete presente) e ovviamente subito dopo qualche pagina.
Teoricamente, esiste il termine ''un libro che ti cambia la vita'', ma in quanto ai fatti, realisticamente, non ne sono altrettanto sicura... Quindi se non posso dire che Erica Jong, con quel volume, mi cambiò la vita, posso dire con certezza che me la 'consolidò', me la fortificò, in quanto ''Paura di Volare'', in gran parte, esprimeva ciò che pensavo. Non che altri libri, canzoni, citazioni non facessero altrettanto; quello che mi fece esultare fu l'argomento, quel tema a cui pensavo spesso, ma non mi ero mai ritrovata a pensarla in ugual modo con nessuno, nè speravo potesse mai accadere: DONNE.
Sì, perchè è questo il tema principale e ordinario di Paura di Volare, le donne. Diamine, a quell'epoca avevo così tanto da rimuginare, ma sopratutto da dire, su quell'argomento così pieno di sfaccettature, che avevo il timore di perdermici.
La mia filosofia principale riguardo alle donne, quella che avevo sempre in mente in ogni momento della giornata, quella che non riuscivo a spiegare con uno scritto, figuriamoci a parole, Erica Jong la riassumeva con un concentrato di pensieri diabolicamente mirati e acuti in circa due paginette. Forse non è il libro in sè che amai così tanto, probabilmente alcuni paragrafi mi annoiarono persino, ma se ammirai quella scrittrice, fu sopratutto per quelle due pagine.


"Diventare donna in America. Che impresa! Si ven su con la testa piena di pubblicità di cosmetici, canzoni d'amore, consigni di giornali femminili, troioscopi, pettegolezzi di Hollywood e dilemmi morali da teleromazo a puntate. Che litanie vi cantano i pubblicitari della vita felice! Che razza di catechismo!" ...e qui una serie di slogan... " 'Attente ai fianchi!' 'Come sedurre tutti i maschi dello zodiaco.' 'Un diamante è per sempre.' 'Come ho risolto il problema dell'igiene intima.' 'La donna che che si distingue usa Chanel No. 5.' 'Vuoi un corpo diverso? Ci pensiamo noi.' [...] E la cosa piu' incredibile è anche se eri intelligente, anche se avevi  passato gli anni dell'adolescenza a leggere John Donne e Shaw, anche se avevi studiato storia o geologia o fisica e speravi di speravi il resto della vita dedicandoti a qualche carriera lunga e difficile... avevi comunque la testa piena di tutte quelle fantasie melense in cui si crogiolano le ragazzine del liceo."


[Prima Parte...]

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